Cartongesso: pro e contro, tipologie, usi e costi (Super-guida)

Cartongesso: pro e contro, tipologie, usi e costi (Super-guida)
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Questa guida sul cartongesso è una delle più complete (e pratiche) del web.

Scoprirai:

  • pro e contro del materiale
  • tipi di pannelli
  • lavori in cartongesso
  • MOLTO altro!

Se stai pensando di usarlo per la casa o l’ufficio – e vuoi conoscere i segreti del “sistema a secco” – allora leggi con attenzione l’articolo.

Iniziamo!

Com’è fatto un pannello in cartongesso?

Un pannello in cartongesso è composto da tre elementi principali: un nucleo centrale di gesso, l’anima del sistema, rivestito da due fogli di cartone speciale, che rappresentano l’armatura della lastra.

Entrambi gli elementi svolgono diversi compiti.

Il gesso

Oltre a conferire resistenza e planarità ai pannelli, il nucleo interno possiede una serie di qualità – ottenute con speciali additivi – che migliorano le performance delle lastre.

In base al prodotto, potresti avere un cartongesso antiumidità, antincendio, per esterni, con proprietà fonoisolanti…etc.

Fogli di cartone

Anche i fogli di cartone implementano la resistenza e la rigidità complessiva, ed assegnano flessibilità al sistema: grazie ai fogli, il pannello può essere modellato e curvato.

Le superfici esterne si possono rifinire con vernici, carta da parati, piastrelle o altri rivestimenti.

Che misure hanno i pannelli di cartongesso?

Le lastre standard di cartongesso hanno sempre una larghezza di 120 centimetri, con lunghezze comprese tra 200 e 300 cm – gli spessori, invece, vanno da 6 a 20 millimetri: il più comune, in Italia, è quello da 12,5 mm.

Alcuni pannelli, specifici per i controsoffitti, misurano 60×60 centimetri (600 millimetri).

La scelta della lastra adatta dipende dall’impiego previsto e dalle esigenze del progetto, ma ricorda che tutti i prodotti si possono tagliare a misura, grazie a un seghetto manuale per cartongesso o un seghetto alternativo.

Quanti tipi di cartongesso esistono?

La norma UNI EN 520 prevede otto tipi di lastre – diversi per caratteristiche e prestazioni – identificate da una lettera dell’alfabeto.

Tipologie di cartongesso

Nome Tipo
Standard A
Idrogufa H
Esterna E
Ignifuga F
di base P
Resistenza migliorata R
Durezza migliorata I

Alcune lastre in commercio possiedono varie caratteristiche e qualità: in questi casi, la descrizione del prodotto cita più lettere (es. DEFH1IR).

Lastre tipo A

Le lastre tipo A sono quelle standard, per un normale uso, idonee a ricevere l’applicazione di intonaco a gesso o decorazione.

Lastre tipo H

Le tipo H – conosciute anche come lastre idrofughe o idrolastre – sono invece lastre a ridotta capacità di assorbimento d’acqua, sia totale che superficiale.

Sono prodotti specifici per ambienti umidi: bagni, lavanderie, cucine, interrati e altri ambienti con elevate percentuali di umidità.

Il cartongesso per bagni è fatto di lastre di questo tipo.

Lastre tipo E

I pannelli E sono prodotti per il rivestimento esterno, ma non costantemente esposti ad agenti atmosferici – hanno un ridotto assorbimento d’acqua e devono presentare una permeabilità minima al vapore acqueo.

Lastre tipo F

Le lastre tipo F sono conosciute anche come lastre ignifughe, o lastre antincendio.

La resistenza al fuoco migliorata è dovuta alla presenza di fibre minerali e/o altri additivi nel nucleo di gesso, che permettono ai pannelli di rallentare l’avanzata delle fiamme.

Lastre tipo P

I pannelli tipo P sono sempre modelli di base, ma possono essere perforati durante la produzione: non si utilizzano in Italia.

Lastre tipo D

Le tipo D sono prodotti a densità controllata, non inferiore a 800 kg/m3: garantiscono prestazioni superiori in determinate applicazione, con un lato adatto a ricevere intonaco a gesso o decorazione.

Lastre tipo R

Le tipo R si caratterizzano per la resistenza meccanica migliorata: hanno maggior resistenza a flessione – in senso longitudinale e trasversale – rispetto ad altri tipi di lastre.

Lastre tipo I

Infine, i pannelli tipo I, che hanno una durezza superficiale migliorata – si usano in quei casi dove servono queste caratteristiche.

Per cosa viene usato il cartongesso?

Con le lastre standard o speciali – opportunamente tagliate ed adattate – si possono realizzare diversi lavori in cartongesso.

Ti anticipo che puoi sfruttarlo in tutti gli ambienti della casa (anche all’esterno), per piccole o grandi opere.

#1 Pareti

L’applicazione più diffusa riguarda le pareti.

I pannelli in cartongesso, usati per costruire tramezze, permettono di dividere gli spazi in tempi più brevi – e con un risparmio economico – rispetto alle strutture in laterizio.

L’intercapedine della parete viene usata soprattutto per collocare impianti (elettrico, idraulico…etc.) e materiali isolanti, ma l’interstizio può ospitare anche il controtelaio della porte scorrevole.

#2 Controsoffitti

Un altro impiego molto comune interessa i controsoffitti.

Nei controsoffitti in cartongesso, le lastre sono posizionate in senso orizzontale: questo tipo di intervento, come suggerisce il nome, comporta un riduzione dell’altezza interna della stanza (variabile, in base all’opera).

Anche l’intercapedine della controsoffittatura viene sfruttata per nascondere gli impianti e – in questo caso – anche i corpi illuminanti, come faretti a led, strip led e neon.

#3 Contropareti

Le contropareti sono realizzate con pannelli a ridosso delle pareti esistenti in muratura.

Queste strutture vengono usate soprattutto per aumentare le prestazioni del muro: migliorano l’isolamento termico e acustico e/o forniscono protezione dal fuoco, grazie all’uso di materiali isolanti.

Tipologie

Esistono due tipi di contropareti:

  • ad incollaggio
  • su struttura metallica

Nel primo caso, i pannelli – accoppiati con materiali isolanti – si incollano direttamente sul muro; nel secondo invece va realizzata una struttura metallica che nasconde gli isolanti nell’intercapedine.

#4 Rivestimenti

Le lastre si usano anche come rivestimenti.

In particolare, è possibile rivestire un camino o un termocamino, ricoprire delle tubature, mascherare dei pilastri o creare delle nicchie (soprattutto in bagno, dentro la doccia o in altre posizioni).

#5 Arredo

Un ultimo impiego riguarda il mondo dell’arredamento.

Con gli elementi tagliati a misura è possibile realizzare librerie in cartongesso, pareti attrezzate per il soggiorno, cabine armadio, strutture per arredare la parete dietro il letto, ripiani per il lavabo ed altri ancora.

Tutto su misura, ovviamente. 🙂

6 Vantaggi del cartongesso

Scopriamo ora quali sono i punti di forza di questo sistema a secco, a partire da uno dei benefici più apprezzati da privati e professionisti dell’edilizia.

#1 Facile lavorazione

Primo beneficio: la facile lavorazione.

Questa caratteristica ha influito parecchio sulla diffusione del cartongesso, un materiale che decenni fa si affermò innanzitutto per la ridotta manodopera e la messa in opera semplificata.

Una parte della struttura (le lastre) è prefabbricata, e l’assemblaggio dei componenti è abbastanza semplice, per chi ha un po’ di manualità: si tratta di una delle soluzioni più gettonate tra gli amanti del fai-da-te.

#2 Versatile

Secondo vantaggio: la versatilità.

Il sistema permette di realizzare una gran varietà di opere edili, come hai visto: è perfetto per definire gli interni, creare o ridurre volumi e soddisfare esigenze differenti in tutta la casa, anche all’esterno dell’edificio.

Il materiale si adatta a tutti gli stili di arredamento, dal moderno al classico.

Dagli inizi del novecento c’è stata una continua evoluzione, al punto che oggi puoi trovare delle lastre specifiche per vari impieghi, con proprietà e prestazioni diverse.

Nel mondo dell’edilizia non esiste un materiale altrettanto funzionale. 👌🏼

#3 Lastre specifiche

Terzo vantaggio: la specializzazione dei prodotti.

La gamma pannelli disponibile è ampia e molto specifica, a prescindere dal produttore: troverai lastre con caratteristiche e proprietà diverse, pensate per impieghi differenti.

Ci sono modelli destinati a zone umide, a zone affollatte – dove il rischio di urti è maggiore – con proprietà di isolamento termico e/o acustico, destinate alla protezione dal fuoco…etc.

In genere i pannelli hanno colori diversi, a seconda delle proprietà.

#4 Impianti nascosti

Quarto beneficio: nasconde gli impianti.

Un grande punto di forza del sistema è che l’intercapedine tra le lastre – o tra lastra e parete esistente – può ospitare impianti e componenti di vario genere (es. la cassetta di risciacquo del wc).

Questo aspetto è una vera e propria manna dal cielo, durante una ristrutturazione o una nuova costruzione, perché non c’è necessità di creare tracce, un’operazione piuttosto laboriosa che allunga i tempi del cantiere.

#5 Pulizia

Quinto vantaggio: cantieri puliti.

Gli elementi principali del sistema (le lastre) sono prefabbricate, vanno solo tagliate e montate sul telaio metallico – il processo di lavorazione produce poca polvere e detriti, rispetto ai sistemi costruttivi tradizionali.

Per la pulitura finale del cantiere bastano un’aspirapolvere e un mocio, quest’ultimo per il lavaggio delle superfici.

#6 Rimozione rapida

Sesto (e ultimo) punto a favore: una rapida rimozione.

All’occorrenza, la maggior parte delle opere si possono rimuovere in modo abbastanza semplice, a differenza delle costruzioni in laterizio che richiedono una demolizione più invadente e faticosa.

2 Svantaggi del cartongesso

Ma, ahimè, ci sono anche punti a sfavore: a mio avviso non si tratta di gravi difetti, quanto piuttosto di accortezze e regole da seguire, che tuttavia devo segnalarti.

#1 Sensibile agli urti

Tutti i modelli hanno una buona resistenza superficiale, ma degli urti molto forti potrebbero ammaccare le lastre (a volte basta un semplice pugno); la buona notizia è che i pannelli rovinati si possono riparare.

Per le piccole riparazioni basta applicare del nastro adesivo o una rete con anima metallica (chiamata “Patch”), specifica per questi interventi.

#2 Tasselli adatti

Per appendere quadri, pensili, mensole, lampadari…etc. devi usare tasselli e fissaggi speciali, perché il cartongesso non offre la stessa resistenza di un muro in mattoni o cemento.

Cosa bisogna usare?

  • tasselli ad espansione
  • tasselli autoperforanti
  • fissaggi a farfalla

In questa pagina (Amazon) trovi tutti i tasselli e i fissaggi da utilizzare.

Che costo ha il cartongesso?

Il cartongesso ha un costo indicativo compreso tra 25 e 45 €/mq: per realizzare una parete con struttura da 75 mm – con isolante fibroso interno – si spendono circa 30-35 €/mq. (materiale e manodopera compresi).

Per il solo materiale, il costo è di circa 12-15 €/mq.

Dove acquistare il cartongesso?

Puoi acquistare il cartongesso in uno dei punti vendita della grande distribuzione dedicati all’edilizia e al fai-da-te: per alcuni prodotti (es. tasselli, accessori) ci sono anche gli e-commerce on-line.

In questa pagina (Leroy Merlin) trovi tutti i componenti del sistema.

Chi monta il cartongesso?

La figura professionale che si occupa del montaggio del cartongesso è il cartongessista, un artigiano specializzato in questo materiale: oltre a eseguire la messa in opera, realizza anche le finiture e le decorazioni.

Composizione del sistema costruttivo “a secco” del Cartongesso

Il sistema costruttivo in cartongesso è definito anche sistema a secco, perché la messa in opera dei componenti richiede un uso ridotto di acqua, a differenza del tradizionale sistema in muratura.

Quali sono i componenti basilari?

  • le lastre/pannelli
  • l’orditura metallica
  • le viti metalliche
  • stucchi, malte e rasanti
  • nastri e reti di armatura

A questi vanno aggiunti alcuni accessori, che cambiano in base all’opera, e gli eventuali materiali isolanti.

Come si monta il cartongesso? (esempio parete)

Il montaggio dei componenti avviene in sequenza.

Nel caso di una parete, come prima cosa si costruisce l’orditura metallica di supporto, fatta di profili in acciaio (di varie forme).

In seguito avviene l’avvitatura del primo lato di lastre, con l’inserimento degli impianti e del materiale isolante nell’intercapedine (se previsti), e del secondo lato di pannelli, in modo da chiudere la parete.

Per finire, si stuccano i giunti, i bordi e le teste delle viti.

A questo punto la parete è pronta per essere rifinita.

Cosa si può appendere al cartongesso?

Sulle lastre in cartongesso è possibile appendere la maggior parte degli oggetti che si appenderebbero ai muri in laterizio o cemento: quadri, mensole, specchi, lampade, lampadari, pensili, binari per tende e mobili.

Ricorda che devi usare tasselli e fissaggi idonei. 🚨

A volte, i cartongessisti inseriscono delle assi di legno tra i montanti verticali dell’orditura metallica, in modo che i tasselli siano ancorati al legno, anziché ai pannelli.

Migliori marche di cartongesso

Esistono diverse marche di cartongesso di ottima qualità: tra le più note e apprezzate in Italia troviamo:

  • Knauf
  • Fassa Bortolo
  • Gyproc (Saint-Gobain)
  • Siniat

Queste aziende producono tutti i componenti del sistema a secco: pannelli, orditure, stucchi, malte, rasanti, accessori e viti.

Nota: la guida non è sponsorizzata.

Qual è lo spessore minimo di una parete in cartongesso?

Lo spessore minimo di una parete divisoria in cartongesso è 75 mm. (7,5 cm.): questo spessore si ottiene utilizzando due lastra standard (12,5 mm.) per lato, e un profilo metallico da 50 mm. per l’orditura.

È possibile realizzare pareti con spessori superiori, ovviamente, in base alle tue esigenze.

In particolare:

  • 100 mm.
  • 125 mm.
  • 150 mm.

Ricorda l’intercapedine si può sfruttare per inserire materiali isolanti o componenti degli impianti (idraulico, termico, elettrico…etc.).

Spessore minimo parete: 75 mm

Quando dura un muro in cartongesso?

Un muro in cartongesso realizzato a regola d’arte – e con materiali di qualità – può durare decenni.

Da quando esiste il cartongesso?

Il cartongesso moderno esiste da oltre 100 anni: nacque negli Stati Uniti verso la fine del 1800, ma solo nel 1917 l’azienda United States Gypsum Corporation brevettò la prima lastra con carta e nucleo di gesso, chiamata “Sheetrock”.

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Foto: artigiani della Gypsum Corporation

In Italia, il cartongesso arrivò negli solo negli anni ’60, dove all’inizio venne considerato un prodotto mediocre e di ripiego.

La prima linea di produzione italiana, invece, risale al 1991, per opera della Saint-Gobain Gyproc, che aprì uno stabilimento a Casola Valsenio, in provincia di Ravenna.

Quando usare il cartongesso?

Oggi il cartongesso è un materiale imprescindibile nell’edilizia italiana.

Viene usato sia nelle ristrutturazioni che nelle nuove costruzioni, grazie alle sue molteplici proprietà e alle diverse versioni in cui si declina.

Il materiale si adatta perfettamente all’involucro esistente, e permette di risolvere problematiche di vario tipo: dall’umidità all’isolamento (termico e acustico), dalla ripartizione degli spazi ai ribassamenti dei soffitti.

In questi – ed altri – casi, il cartongesso si rivela una risorsa preziosa, quindi mi sento di consigliartelo per il tuo progetto di interior design, di ristrutturazione o nuova costruzione.

Come procedere?

Se hai ancora dubbi, scrivi un commento. 👇🏼

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A presto!
Lorenzo

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Lorenzo Ciancio

Autore del post e fondatore di Voglia di Ristrutturare Leggi i miei articoli