Come funziona il bonus ristrutturazione 2024? (Guida Pratica)

Come funziona il bonus ristrutturazione 2024? (Guida Pratica)
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In questa guida ti parlerò del bonus ristrutturazione 50% (2024).

Nell’articolo scoprirai:

  • come funziona il bonus ristrutturazione
  • chi ne ha diritto
  • per quali lavori è previsto
  • MOLTO altro!

Se devi ristrutturare casa – e vuoi capire cosa prevede l’incentivo – leggi con attenzione il post.

Che cos’è il bonus ristrutturazione 50%?

Il bonus ristrutturazione 50% è una detrazione fiscale – applicata al reddito delle persone fisiche (Irpef) – che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per alcuni lavori di ristrutturazione su immobili residenziali.

Assieme al bonus mobili, è uno degli incentivi fiscali più richiesti dai committenti.

Normativa

La principale normativa di riferimento è l’articolo 16-bis del Dpr. 917/86 (Testo unico dell’imposte sui redditi).

Massimale di spesa

Il limite massimo di spesa sul quale è possibile fruire della detrazione al 50% è pari a 96.000 euro (iva compresa) per singola unità immobiliare, pertinenze comprese.

Il massimale di spesa (96.000 euro) è ANNUO

Ciò significa che l’importo massimo detraibile – per il 2024 – è 48.000 euro (iva compresa) per singola unità.

Nei condomini il massimale va moltiplicato per il numero delle unità.

Scadenza

È possibile detrarre il 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024.

Come funziona il bonus ristrutturazione?

La detrazione fiscale IRPEF viene ripartita in 10 quote annuali – di pari importo – tra gli aventi diritto; la spesa portata in detrazione va dichiarata nelle 10 successive dichiarazioni dei redditi.

Esempio pratico

Spesa opere agevolate € 60.000
Detrazione (50%) € 30.000
Detrazione annuale € 3.000

In alternativa a questa modalità di detrazione, il contribuente può scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura (vedi capitolo dedicato).

A chi spetta il bonus ristrutturazioni 2024?

Il bonus ristrutturazione spetta ai contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) – anche non residenti in Italia – che eseguono i lavori di ristrutturazione e sostengono le spese delle opere.

Soggetti incapienti

I soggetti incapienti ai fini Irpef (o disoccupati) possono fruire dell’agevolazione tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Beneficiari dell’agevolazione fiscale

I beneficiari del bonus sono i titolari di diritti reali e personali sugli immobili oggetto di interventi di ristrutturazione, che sostengono le spese dei lavori.

Elenco beneficiari:

  • proprietari
  • nudi proprietari
  • titolari di diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • locatari o comodatari
  • soci di cooperative divise e indivise
  • imprenditori individuali (per immobili non compresi tra beni strumentali o merce)
  • soggetti indicati nell’art 5 del TUIR, che producono redditi in forma associata (società)

Locazione o comodato

Nel caso di locazione o comodato, il contratto va registrato prima dell’inizio dei lavori.

La cessazione del contratto non interrompe il diritto all’agevolazione dell’inquilino o del comodatario che ha eseguito i lavori.

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Opere edili su Singole Unità immobiliari

Gli interventi sulle singole unità che fruiscono dell’agevolazione sono quelli indicati nelle lettere b), c) e d) dell’art. 3 del Dpr. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia).

Nota: con “singole unità” si intendono sia le case unifamiliari sia gli appartamenti.

Elenco interventi:

  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia

Sono escluse le opere di manutenzione ordinaria, che spettano solo per i lavori condominiali, a meno che non siano parte di un intervento più vasto di ristrutturazione.

Esempio:

Ristrutturi il bagno (manutenzione straordinaria, agevolata) e dipingi le pareti della cucina (ordinaria, non agevolata).

In questo caso, la tinteggiatura della cucina viene accorpata nella manutenzione straordinaria del bagno e l’intervento diventa detraibile.

Sono riuscito a spiegarmi?

Lavori agevolati su singole unità

Vediamo ora alcune opere detraibili che riguardano le singole unità immobiliari: a seguire trovi un elenco – non esaustivo – per ciascuna categoria di intervento (fonte: guida Agenzia delle Entrate).

Manutenzione straordinaria

Sono gli interventi citati nell’art. 3 Dpr. 380/2001, lettera b), comma 1.

Rappresentano una buona parte dei lavori che spesso i committenti eseguono quando decidono di ristrutturare casa.

Esempi:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • frazionamento o accorpamento di unità immobiliari
  • modifiche della distribuzione interna
  • rifacimento di scale e rampe
  • interventi finalizzati al risparmio energetico
  • costruzione di scale interne

Restauro e risanamento conservativo

Sono gli interventi citati nell’art. 3 Dpr. 380/2001, lettera c), comma 1.

Come suggerisce il nome, parliamo di opere che servono a facilitare l’uso di immobili obsoleti/inadeguati e/o eseguiti su immobili con un certo interesse storico.

Esempi:

  • interventi mirati a eliminare e prevenire situazioni di degrado
  • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
  • apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali

Ristrutturazione edilizia

Sono gli interventi citati nell’art. 3 Dpr. 380/2001, lettera d), comma 1.

Il termine “ristrutturazione” può confondere, perché gli interventi di questa categoria sono piuttosto complessi.

Esempi:

  • demolizione e ricostruzione anche con incremento volumetrico
  • modifica della facciata
  • realizzazione di una mansarda o di un balcone
  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda
  • costruzione di servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti
  • cambio di destinazione

Non è ancora finita…

Opere edili su Parti Condominiali

Gli interventi sulle parti comuni che fruiscono dell’agevolazione sono quelli indicati nelle lettere a), b), c) e d) dell’art. 3 del Dpr. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia).

Elenco interventi:

  • manutenzione ordinaria
  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia

Le ultime 3 categorie le ho già raccontate nel precedente capitolo, quindi vediamo cosa prevede la manutenzione ordinaria.

Manutenzione ordinaria

I lavori di manutenzione ordinaria sono piuttosto semplici, e riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, e le opere necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.

Altri: sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, tinteggiatura di pareti, soffitti, rifacimento di intonaci interni, impermeabilizzazione di tetti e terrazze, verniciatura delle porte dei garage.

Ulteriori interventi agevolati

Il bonus ristrutturazione si applica ad ulteriori opere sulle singole unità (di seguito un elenco non esaustivo).

Esempi:

  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi
  • effettuati per eliminare le barriere architettoniche o finalizzati a favorire la mobilità a persone con disabilità gravi
  • utili a prevenire il rischio del compimenti di atti illeciti da parte di terzi
  • bonifica dell’amianto ed esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici

Altre spese detraibili

Oltre ai lavori finora citati, puoi detrarre alcune spese strettamente legate alla ristrutturazione.

Nello specifico:

  • la progettazione degli interventi
  • le prestazioni professionali richieste dai lavori
  • la messa in regola degli edifici (DM 37/2008 sugli impianti elettrici e legge 1083/1971 sugli impianti a metano)
  • acquisto dei materiali
  • perizie, sopralluoghi, relazioni di conformità
  • IVA, bolli, rilascio di autorizzazioni
  • oneri di urbanizzazione
  • spese per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni

Tali spese vanno documentate, ma per il pagamento non è necessario utilizzare il bonifico parlante (vedi prossimo capitolo).

Come ottenere il bonus ristrutturazione

Per ottenere il bonus ristrutturazione è necessario realizzare almeno un intervento agevolato, pagato con la modalità stabilita, rispettando tutti gli adempimenti previsti dalla normativa e dall’opera edile.

Elenco regole:

  • titolo abilitativo
  • notifica preliminare ASL
  • modalità di pagamento
  • comunicazione ENEA
  • dichiarazione dei redditi

#1 Titolo abilitativo

Molte persone mi chiedono se per ottenere l’incentivo fiscale è necessario un “permesso” – come Cila o Scia – o se i lavori non hanno bisogno di autorizzazioni.

Dunque…

Bonus ristrutturazioni e titoli abilitativi viaggiano su binari paralleli

Puoi fruire dell’incentivo se ne hai diritto e se l’intervento rientra tra quelli agevolati, a prescindere dall’obbligo di un titolo abilitativo.

Esempio:

L’installazione di una porta blindata al posto del vecchio portoncino non richiede titoli abilitativi, ma permette di fruire della detrazione fiscale.

Se il lavoro non richiede titoli abilitativi è necessaria una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

#2 Notifica preliminare ASL

Le opere che richiedono la presenza – anche non contemporanea – di 2 o più imprese (vedi: partite Iva) richiedono l’invio della notifica preliminare all’ASL competente.

Importante: la mancata comunicazione causa la perdita del diritto alla detrazione

#3 Modalità di pagamento

I pagamenti vanno eseguiti con bonifico “parlante” – bancario o postale – specifico per le agevolazioni e messo a disposizione dai vari istituti (vedi immagine).

bonus-ristrutturazioni-agenzia-entrate

Il bonifico riporta:

  • causale del versamento con riferimento alla norma (art. 16 bis Dpr. 917/1986)
  • codice fiscale beneficiario della detrazione
  • codice fiscale o partita IVA del beneficiario del pagamento

Finanziamento

Se il contribuente paga tramite finanziamento, il bonifico all’impresa va effettuato dalla società che concede il prestito.

Dati nel bonifico:

  • causale del versamento
  • codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il pagamento
  • partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato

#4 Comunicazione ENEA

I lavori che comportano un risparmio energetico e/o utilizzano fonti rinnovabili vanno comunicati per via telematica all’ENEA, l’ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente.

Quali interventi devi comunicare?

Per l’elenco completo visita la pagina dedicata sul sito dell’ENEA.

Quando va fatta la comunicazione?

La comunicazione va fatta entro 90 giorni dalla data di fine lavori.

Mancata comunicazione

L’Agenzia dell’Entrate ha chiarito che la mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni (Risoluzione n° 46/E del 18 aprile 2019).

#5 Dichiarazione dei redditi

La detrazione Irpef va infine indicata nelle successive 10 dichiarazioni dei redditi; per la compilazione ti consiglio di chiedere aiuto al tuo commercialista.

Quali documenti conservare

Per i lavori di ristrutturazione su singole unità immobiliari è necessario conservare questi documenti:

  • ricevute dei bonifici di pagamento
  • fatture e ricevute fiscali che provano le spese
  • notifica preliminare ASL, con data di inizio lavori (se richiesta)
  • ricevuta IMU (se dovuta)
  • copia titolo abilitativo o dichiarazione sostitutiva
  • domanda di accatastamento (per immobili non ancora censiti)

Le opere realizzate in condominio prevedono ulteriori documenti.

Sconto in fattura e cessione del credito

In alternativa alla classica detrazione in 10 anni, puoi prediligere lo sconto in fattura o la cessione del credito: di che si tratta?

Sconto in fattura

È un contributo, sotto forma di sconto in fattura sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati.

Il fornitore recupera il contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante.

Cessione del credito

Puoi cedere il credito ai fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione dell’interventi, ad istituti di credito o altri intermediari finanziari, ad altri soggetti (persone fisiche, imprenditori, società…).

Come procedere?

Per procedere ti suggerisco di leggere il mio articolo sui consigli per ristrutturare casa, riservato ai committenti che vogliono pianificare la ristrutturazione.

Se la guida è stata utile, condividila tramite i social.

A presto!
Lorenzo

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Lorenzo Ciancio

Autore del post e fondatore di Voglia di Ristrutturare Leggi i miei articoli