Il riscaldamento radiante a soffitto spiegato “Semplice” (VIDEO)

In questa guida ti parlerò del riscaldamento radiante a soffitto.
L’articolo contiene:
- caratteristiche e funzionamento dell’impianto
- pro e contro del soffitto radiante
- risposte a (molte) domande
Se devi ristrutturare casa – e vuoi chiarire le idee sul soffitto radiante – leggi tutto il post, perché trovi anche la mia opinione su questo sistema di riscaldamento.
Iniziamo!
Riscaldamento radiante a soffitto: cos’è e come è fatto
Il riscaldamento a soffitto è un impianto di riscaldamento installato in prossimità del solaio – o del sottotetto – che trasmette il calore per irraggiamento (dall’alto al basso); appartiene alla categoria degli impianti radianti, assieme al riscaldamento a pavimento e a parete.
Nota: col soffitto radiante è anche possibile raffrescare gli ambienti.
Come è fatto?
Gli impianti tradizionali sono composti da pannelli preassemblati (pronti per la posa) composti da tre strati:
- una lastra di cartongesso
- la serpentina radiante
- l’isolante
Osserva la sezione di un pannello:

Nella parte inferiore (a vista) trovi la lastra in cartongesso, sopra la lastra scorre la serpentina radiante – ovvero i tubi che contengono l’acqua – e nella parte superiore c’è l’isolante (di solito in EPS).
I pannelli vanno montati su un’orditura metallica collegata al solaio:

l’intercapedine può ospitare l’impianto elettrico, idraulico e la VMC (ventilazione meccanica controllata).
Altre strutture
Oltre a questa tipologia (la più diffusa) in commercio trovi degli impianti con installazione sotto intonaco, dove i tubi sono fissati direttamente al soffitto o al sottotetto da intonacare.
Come funziona un impianto di riscaldamento a soffitto?
Forse era meglio scrivere “come fa a riscaldare un soffitto radiante”, perché la principale obiezione sull’efficacia dell’impianto è legata al luogo comune che “il caldo va verso l’alto”.
Com’è possibile scaldare una stanza se il calore sale verso il solaio?
La risposta è nel video a seguire (durata: 60 secondi):
Tutto chiaro?
Vantaggi del riscaldamento radiante a soffitto
Passiamo ai benefici del soffitto radiante: ho individuato almeno 7 punti a favore di questo impianto.
Vantaggi riscaldamento a soffitto:
- adatto al riscaldamento
- alta resa in raffrescamento
- attivazione termica veloce
- comfort garantito
- flessibile
- risparmio energetico
- perfetto per ristrutturazioni
Vediamoli nel dettaglio…
#1 Adatto al riscaldamento
Come mostrato nel video del precedente capitolo, il calore non va solo verso l’alto.
Il soffitto radiante è quindi un valido sistema per scaldare gli ambienti e – a differenza degli impianti a pavimento – ha un piccolo vantaggio.

Sui pavimenti troviamo ostacoli (arredi e tappeti) che limitano le prestazioni dell’impianto, mentre il soffitto ha una superficie radiante libera da intralci e barriere.
Altro punto a favore è la rapidità dell’attivazione termica…
#2 Attivazione termica veloce
In poco meno di 30 minuti il pannello raggiunge una temperatura superficiale di circa 24-25°, e si inizia a percepire l’irraggiamento (quindi la sensazione di calore/comfort).
La messa a regime dei pannelli è piuttosto veloce, rispetto a un impianto con riscaldamento a pavimento.
Tale aspetto è legato alla struttura dei pannelli (primo capitolo) che hanno un’inerzia termica assai inferiore a quella del massetto del pavimento.
#3 Alta resa in raffrescamento
Se parliamo di raffrescamento, il soffitto radiante è quello che garantisce le migliori prestazioni (nella famiglia degli impianti radianti).
Durante questa modalità viene immessa nei tubi dell’acqua fredda, a temperature di circa 16°-19°; le pareti, gli oggetti e le persone presenti nella stanza – tramite l’irraggiamento – cedono calore alla superficie radiante (più fredda) e abbassano la loro temperatura.
#4 Comfort garantito
La diffusione del calore o del fresco è omogenea e piacevole, non genera fastidiosi spostamenti d’aria (a differenza di termosifoni e ventilconvettori) e l’acqua che scorre nelle serpentine non produce rumori.
#5 Flessibile
Altra caratteristica del sistema è la capacità di adattarsi alle esigenze del cantiere.
Le migliori aziende producono pannelli specifici per ambienti umidi – come bagno e cucina – fonoassorbenti o pensati per grandi uffici e zone di lavoro (negli ultimi due casi la struttura è diversa da quelli destinati al residenziale).
Illuminazione
Nessun problema con l’illuminazione, perché i pannelli si possono forare per alloggiare faretti o altri corpi illuminanti, o per collegare un lampadario al solaio (nel rispetto delle modalità indicate dal produttore).
#6 Risparmio energetico
Durante il riscaldamento, il sistema lavora con basse temperature di mandata – comprese tra circa 25° e 30/32° – l’impianto è piuttosto reattivo e la sensazione di benessere si percepisce prima, grazie all’irraggiamento.
I risparmi in bolletta sono reali, soprattutto negli edifici ben isolati.
#7 Perfetto per ristrutturazioni
La flessibilità del sistema, l’installazione a soffitto e la struttura dei pannelli favoriscono l’uso dell’impianto durante le ristrutturazioni.
Il sistema si monta come un tradizionale controsoffitto in cartongesso e non è vincolato in modo definitivo alle murature (senza contare che l’intercapedine può ospitare altri impianti).

Per gli edifici ristrutturati e riqualificati, inoltre, esiste una deroga sulle altezze minime interne: il riferimento normativo è il Decreto interministeriale del 26 giugno 2015 (in vigore dal 1 ottobre 2015).
Se installi un soffitto radiante, l’altezza minima interna può scendere a 2,60 metri, anziché 2,70 (in pratica guadagni 10 centimetri).
Svantaggio
Un soffitto radiante ben studiato e progettato non presenta un vero e proprio svantaggio.
L’unica controindicazione – da valutare in fase di progettazione – riguarda l’installazione in edifici con altezze interne molto elevate.
Il nocciolo del problema non è l’altezza elevata, ma la potenza termica richiesta per riscaldare (e magari raffrescare) gli ambienti: se l’impianto riesce a soddisfare termicamente il fabbisogno del locale allora si valuta l’installazione.
In caso contrario si può considerare un sistema di integrazione (magari a parete): diversamente è meglio puntare su altre soluzioni.
Quanto spazio occupa il riscaldamento a soffitto?
La struttura del riscaldamento a soffitto – pannello e intercapedine compresi – occupa un’altezza di circa 130 mm (13 centimetri); l’altezza minima varia in base alle necessità dell’intervento, perché spesso l’intercapedine ospita altri impianti.

In alcuni casi è possibile scendere fino a un’altezza minima di 7 cm, utilizzando una sola orditura metallica e collegamenti di alimentazione a parete, anziché nell’intercapedine.
Ricorda: tali valutazioni/decisioni spettano ai professionisti coinvolti (idraulico e cartongessista, in accordo col direttore dei lavori) e non al committente.
Impianto in aderenza
È sconsigliato realizzare un impianto con pannelli attaccati al solaio (perché?).
Il primo motivo è che i materiali (solaio ed EPS) hanno dilatazioni termiche diverse, il secondo motivo è che l’orditura metallica serve a creare la planarità.
4 Domande sul riscaldamento radiante a soffitto
Ora rispondo ad alcuni quesiti sui soffitti radianti, che ho ricevuto sul canale YouTube di Voglia di Ristrutturare.
È possibile realizzare il riscaldamento a soffitto in una casa abitata?
In linea di massima è possibile, a patto di sopportare i numerosi disagi – per committenti e installatori – senza contare l’aumento di costi e tempi dei lavori.
A pavimento o a soffitto: qual è l’impianto più costoso?
Questa domanda ha bisogno di un’importante premessa:
Gli impianti si progettano, e tengono conto di tanti fattori (isolamento dell’edificio, potenza da fornire, carichi termici…); il costo è solo l’aspetto finale, e il solo confronto tra prezzi degli impianti non è davvero utile alla scelta (a meno che la tua unica priorità sia il risparmio)
Detto questo, l’impianto più costoso è quello a soffitto.
Il riscaldamento a soffitto fa male alla testa?
Se l’impianto è ben progettato e dimensionato, non sentirai né fastidi né dolori.
La creazione del soffitto radiante rientra nel Superbonus 110%?
Il soffitto radiante gode del Superbonus se viene associato ad almeno uno degli interventi trainanti di riqualificazione energetica, come ad esempio la sostituzione della caldaia.
La mia opinione sul riscaldamento a soffitto
Ho scoperto il soffitto radiante durante le riprese video sulla ristrutturazione di una casa anni ’60; mi sono documentato – grazie all’aiuto di Eurotherm (azienda italiana che produce sistemi radianti) e ho ascoltato le opinioni di privati che usano questi impianti.

L’impressione finale è positiva.
Con questo sistema puoi avere riscaldamento e raffrescamento in un solo impianto (addio condizionatore) e il benessere ambientale è superiore, rispetto a quello percepito con radiatori e ventilconvettori.
Anche il fattore estetico è importante: ricorda che l’impianto è nascosto, le pareti sono libere e l’illuminazione è personalizzabile.
Ciò non significa che devi puntare sul soffitto radiante perché sembra perfetto o perché “va di moda”.
L’impianto richiede studi e progettazione: se nel tuo caso non può fornire la potenza richiesta – e quindi garantire condizioni di comfort – scegli altri sistemi.
Come procedere?
Spero che la guida sia stata utile e abbia chiarito gli aspetti essenziali di questo impianto.
Se desideri approfondire l’argomento, ti consiglio di dare un’occhiata al sito soffittoradiante24.it: troverai il configuratore on-line di Eurotherm, che ti aiuterà a definire le caratteristiche e i costi (indicativi) del tuo impianto.
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A presto!
Lorenzo