Doccia walk-in: pro e contro, consigli e opinione (2024)

Doccia walk-in: pro e contro, consigli e opinione (2024)
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In questa guida risponderò a moltissime domande sulla doccia walk-in.

Ad esempio:

  • cos’è
  • pro e contro
  • misure minime

Se devi ristrutturare il bagno – e vuoi saperne di più su questi modelli – allora leggi con attenzione.

Iniziamo!

Cosa si intende per doccia walk-in?

La doccia walk-in – o doccia aperta – è una tipologia di doccia priva del tradizionale box chiuso: il lato lungo del piatto doccia è delimitato da una parete in vetro, mentre il lato corto (l’accesso) rimane aperto, senza barriere fisiche.

Nelle immagini puoi vedere alcuni esempi di docce aperte.

Posizioni delle docce walk-in

Un primo aspetto da chiarire, molto importante, riguarda le quattro possibili posizioni dove potresti collocare la tua walk-in.

4 Posizioni:

  • in angolo
  • in nicchia
  • doppio ingresso
  • passante

Le più comuni sono le prime due: le walk-in angolari o in nicchia, mentre i modelli con doppio ingresso o passanti sono piuttosto rari.

Walk-in angolare

I modelli angolari, come suggerisce il nome, vanno installati in un angolo del bagno (foto 1): il lato corto rimane aperto, per consentire l’accesso, mentre quello lungo ospita la parete fissa in vetro.

Walk-in in nicchia

Nella walk-in in nicchia, la doccia copre tutta la lunghezza della parete minore del bagno: in alternativa, il piatto viene messo dentro una nicchia creata con spallette in laterizio o cartongesso (foto 2).

4 Vantaggi della doccia walk in

Ora vediamo quali sono i vantaggi delle docce walk-in, a partire da quello che ha contribuito in misura maggiore al grande successo (crescente) di questa tipologia di docce.

#1 Estetica

Il primo beneficio è l’aspetto estetico.

È una soluzione scenografica e affascinante, ideale soprattutto per dei bagni moderni e/o dallo stile minimalista.

L’assenza del box tradizionale – una barriera fisica rilevante – crea un senso di leggerezza e spazio, quindi il bagno dovrebbe sembrare più arioso e luminoso: uso il condizionale perché la sensazione di maggior ampiezza dipende (in parte) dalla finitura del vetro.

Una parete in vetro trasparente contribuisce senz’altro alla sensazione di leggerezza, ma non avviene lo stesso con dei vetri fumè o bronzo – offerti da alcune aziende specializzate – che invece frenano il passaggio della luce.

Per personalizzare la tua walk-in dovrai lavorare col piatto doccia, le rubinetterie, gli accessori e la parete vetro.

#2 Accessibilità

Il secondo beneficio è l’ottima accessibilità.

Questa facilità di accesso dipende sia dall’assenza del box chiuso, sia da un altro fattore (quale?).

Devi sapere che la vera walk-in nasce col piatto doccia a filo pavimento o, in alternativa, col pavimento della doccia fatto di piastrelle.

Ciò che conta è che in entrambi i casi manca il tradizionale scalino del piatto doccia (tipico dei modelli poggiato a terra) che rappresenterebbe un piccolo ostacolo da superare.

Ecco perché la walk-in è la tipologia migliore per persone con disabilità motorie o mobilità ridotta: la normativa per il superamento delle barriere architettoniche impone infatti il piatto filo pavimento.

Rif: Legge 13/1989

L’assenza di barriere torna utile anche in altre situazioni.

Una su tutte: quando hai bambini piccoli. 👶🏻

Questa soluzione permette di lavare i bimbi con maggior facilità e sicurezza, perché c’è più libertà di movimento e non si è nemmeno costretti a entrare fisicamente in doccia.

E se il piatto non è filo-pavimento?

Va benissimo, è comunque una walk-in. 🙂

#3 Pulizia semplice

Il terzo punto a favore è la facilità di pulizia. 🧽

Meno componenti da pulire, meno angoli e fessure dove può accumularsi lo sporco: dovrai pensare solo al piatto e alla parete doccia, che di solito ha una ferramenta ridotta al minimo.

Per la pulitura del vetro e delle pareti interne alla doccia, ti consiglio di usare un tergivetro da bagno, un accessorio specifico per queste superfici lisce.

#4 Meno rischi rotture

Quarto vantaggio: meno rischi di rotture.

Le pareti doccia hanno una struttura più semplice rispetto ai box tradizionali: nessuna parte mobile, niente binari o rotelle che possono usurarsi o rompersi col passare del tempo.

La complessità meccanica è ridotta al minimo, così come il numero degli elementi.

Svantaggi della doccia walk in

Tuttavia, anche questi modelli hanno dei punti a sfavore, al pari delle classiche docce con box chiuso: vediamo quali sono.

#1 Schizzi d’acqua

Primo svantaggio: gli schizzi d’acqua sul pavimento. 💦

Questo punto merita un piccolo approfondimento, perché la fuoriuscita d’acqua non è una certezza, e dipende soprattutto dalle misure e dal design della doccia.

Schizzi d’acqua? Non sempre

È un punto fondamentale, a volte trascurato durante la progettazione del bagno.

Quanto dev’essere lunga una doccia walk-in? 🤔

Già: qual è la misura minima (o ideale)?

Se parliamo di un modello angolare (foto 1) è consigliata una lunghezza minima di 150-160 cm: il soffione va posizionato sul lato corto opposto all’ingresso, in modo da tenerlo lontano dal pavimento del bagno.

Puoi mettere il soffione anche sul lato lungo del piatto ma – mi raccomando – sempre in posizione decentrata, quindi nei pressi dell’angolo del muro (distante dal pavimento).

Per le walk-in in nicchia (foto 2) vanno bene anche dei piatti di 140 cm. di lunghezza, perché con questa configurazione è più difficile bagnare a terra: una parte degli schizzi d’acqua finiranno infatti sulla parete laterale, anziché sul pavimento.

Non scendere sotto 140 cm.

Parete doccia

Oltre alla misura del piatto bisogna considerare quella della parete doccia, che ha il compito di bloccare la fuoriuscita dell’acqua.

Una parete più lunga bloccherà più schizzi, rispetto ad una corta (ovviamente), ma non c’è una dimensione minima di riferimento.

A livello indicativo, per un piatto di 140-150 cm. sarà necessaria una parete di almeno 80 cm. di lunghezza.

Accesso minimo

Fà attenzione: se la tua walk-in è in nicchia, devi garantire un passaggio -abbastanza largo – tra la parete doccia e la parete del bagno.

Accesso minimo: 55 cm.

La larghezza minima dovrebbe essere almeno 55 centimetri, in modo tale che una persona possa entrare e uscire comodamente.

Ho visto varie situazioni con accessi di appena 40 cm. di larghezza, ma sinceramente credo sia un passaggio troppo stretto e scomodo (poi vedi tu).

Usa un tappetino

A prescindere dalla situazione, ti consiglio di posizionare un tappetino assorbente davanti all’ingresso della doccia, così gli eventuali schizzi finiranno lì, anziché sul pavimento. 😉

#2 Sensazione di freddo

Un secondo (potenziale) svantaggio è la sensazione di freddo. 🥶

In realtà, anche questo aspetto negativo è discutibile…e ti spiego il motivo.

L’unica certezza è che l’assenza di una chiusura laterale – o di una parte di chiusura, in base alla posizione – favorisce la dispersione del calore prodotto dal lavaggio.

È l’unica certezza

Detto questo, non è vero che nelle walk-in si sente sempre più freddo.

La stessa temperatura, infatti, viene percepita in modo diverso a seconda dalla persona, quindi ciascuno proverà sensazioni differenti (caldo o freddo, tepore o brividi) con questa tipologia di doccia, a parità di temperature.

Termoarredo in doccia

Se sei una persona freddolosa, puoi valutare l’installazione di uno termoarredo nella walk-in.

Ecco un esempio (durata video: 6 secondi).

Gli scaldasalviette si possono appendere nei pressi dell’accesso doccia (fuori) oppure all’interno: nel secondo caso non puoi usare un modello elettrico, per ovvi motivi.

#3 Serve spazio

Terzo ed ultimo svantaggio: questa tipologia richiede spazio.

O meglio: richiede maggiore spazio rispetto ai classici piatti doccia con box, disponibili in misure anche assai ridotte (70×70…etc.).

Come spiegato, il piatto dovrebbe avere una lunghezza minima di 150/160 centimetri, ma non tutti i locali possono ospitare docce di tale dimensione: se hai un bagno piccolo forse dovrai rinunciare all’idea della walk-in.

Che vetro si usa per la doccia walk-in?

Il vetro più utilizzato per la doccia walk-in è il vetro temperato, una tipologia di vetro sottoposta a un trattamento termico di rinforzo, che lo rende cinque volte più resistente del vetro normale.

In caso di rottura, il temperato si frantuma in piccoli pezzi smussati, riducendo il rischio di gravi lesioni per chi usa la doccia.

Spessore

Gli spessori più comuni dei pannelli in vetro della parete sono i seguenti:

  • 6 mm.
  • 8 mm. (standard)
  • 10 mm.
  • 12 mm.

Se la doccia ha grandi dimensioni (es. 180, 200 cm…etc) è necessario scegliere vetri più spessi, per una maggior stabilità della struttura.

Doccia walk-in con seduta

Un’opzione da considerare – quando c’è spazio a sufficienza – è la doccia walk-in con seduta, in muratura o con un sedile.

Nel primo caso, la seduta viene realizzata con laterizi forati, rivestiti con piastrelle o – in alternativa – con resine o microcemento.

Nel secondo caso viene semplicemente installato un sedile recrinabile antiscivolo.

Quanto costa fare una doccia walk in?

Il costo della parete di una doccia walk-in parte da circa 200 euro (cristallo 6 mm.): installazione e piatto esclusi – il prezzo dipende sopratutto dalle dimensioni e dalla qualità del modello, ovvero vetro e ferramenta.

Sul costo influisce anche il design e il marchio del prodotto.

Dove acquistare?

Per l’acquisto della parete, del piatto e di tutti i componenti puoi rivolgerti a un rivenditore locale oppure alla grande distribuzione, come ad esempio Leroy Merlin.

Doccia walk-in: si o no? (la mia opinione)

Sul web troverai moltissime testimonianze sulle walk-in.

Ognuno racconta la sua esperienza: a volte positiva, a volte negativa.

I pareri negativi riguardano sempre i soliti due aspetti: la questione degli schizzi d’acqua sul pavimento e la sensazione di freddo durante il lavaggio, o appena finito.

Nel primo caso, è spesso un problema di progettazione della doccia (piatto troppo corto), quindi puoi evitare il problema scegliendo un piatto abbastanza grande.

Nel secondo caso, come detto, sono situazioni soggettive (perché si parla di percezione di temperature, quindi aspetti piuttosto soggettivi).

Se ti interessa la mia opinione, io amo le docce aperte e le consiglio: a patto di rispettare le regole citate in questa guida. 🙂

Come procedere?

Se hai ancora dubbi, scrivi la tua domanda nei commenti. 👇🏼

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A presto!
Lorenzo

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Lorenzo Ciancio

Autore del post e fondatore di Voglia di Ristrutturare Leggi i miei articoli