Piatto doccia a filo pavimento: vantaggi, svantaggi (Guida completa 2024)
In questa guida scoprirai i segreti del piatto doccia a filo pavimento.
L’articolo contiene:
- caratteristiche e tipologie dei prodotti
- pro e contro dei piatti doccia filo pavimento
- materiali e migliori marche
- MOLTO altro!
Se desideri un bagno moderno, elegante e “pulito” valuta bene questi modelli.
Iniziamo!
Che cos’è il piatto doccia a filo pavimento?
Il piatto doccia filo pavimento – o doccia filo pavimento – è una tipologia di piatto doccia che si installa a livello del pavimento: niente scalini o rialzi, il piatto è incassato nel massetto di sottofondo.
Ciò che acquisti è un piatto prefinito, con uno spessore ridotto (da 2,5 a 4 cm circa) che favorisce l’installazione.
L’alternativa è il piatto doccia piastrellato:
qui il pavimento dell’interno doccia è in mattonelle, quindi non possiamo parlare di un vero “piatto”.
Oltre alle piastrelle, è possibile utilizzare resina, microcemento, mosaico o sassi.
Passiamo ai materiali…
Materiali del piatto doccia a filo pavimento
I piatti filo pavimento sono disponibili in parecchi materiali.
La maggioranza della richiesta si concentra però su due prodotti: i piatti in resina – o materiali compositi – e i prodotti ceramici.
Ci sono poi altri materiali come l’acrilico, marmo/pietre, acciaio smaltato e legno con doghe (es. teak), oltre ai “piatti” realizzati con piastrelle in grès.
La scelta del materiale è importante, perché influisce su prezzo, praticità d’uso/pulizia ed impatto scenografico del prodotto. I più economici sono acrilico e ceramica, i più costosi marmo/altre pietre.
Pro e contro del piatto doccia a filo pavimento
Uno degli aspetti più discussi riguarda i vantaggi e gli svantaggi delle soluzioni filo pavimento.
Iniziamo dai punti a favore.
Vantaggio #1 Estetica
Il primo beneficio è il look: questa soluzione crea una superficie uniforme e continua, priva di interruzioni.
Il minor ingombro visivo inganna l’occhio e fa apparire più grande la stanza, quindi è l’ideale per bagni piccoli e – in generale – per locali moderni, minimalisti e di design.
La sensazione di continuità aumenta coi “piatti” piastrellati o in microcemento/resine:
Visto?
Vantaggio #2 Personalizzabili
Per personalizzare il piatto hai molte opzioni. Oltre al materiale puoi decidere:
- dimensioni
- colori
- copripiletta e canalina
- box doccia (caratteristiche)
- altri dettagli
Dimensioni
Riguardo le misure hai l’imbarazzo della scelta.
I piatti piccoli partono da 70×90 cm, disponibili nel formato semicircolare o quadrato 80×80, fino ai maxi-formati lunghi oltre 2 metri.
Ricorda: le dimensioni non rappresentano un problema. In commercio trovi i piatti doccia tagliabili e/o realizzati a misura.
Colori e finiture
Oltre ai toni standard (bianco, beige, grigio…) i migliori produttori realizzano piatti in decine di tonalità e finiture.
Copri piletta e canaletta
In base al prodotto, la tua doccia a pavimento avrà una copri piletta o la canalina di raccolta delle acque.
Tali elementi coprono piletta e sifone del piatto, ed è possibile selezionare materiale e/o tono:
Le mie preferite sono quelle in tinta col piatto (foto 1), minimaliste ed eleganti.
L’alternativa è l’acciaio inox (foto 2) che tuttavia – in base al colore del piatto – rischia di risaltare un po’ troppo (parere personale!).
Box doccia
Il box da abbinare al piatto può avere tante configurazioni, che in parte dipendono dalla posizione della doccia (angolare, in nicchia, centro stanza, con tre lati vetrati).
Cosa puoi decidere?
- telaio
- vetro
- apertura anta/e
Un trend degli ultimi anni è il box con profili sottili – effetto tutto vetro – con finitura cromata, nero, spazzolato…
i vetri hanno vario spessore (standard: 6-8 mm) non solo trasparenti ma anche opachi, colorati o con serigrafie:
Infine l’apertura dell’anta/e, definita dalla collocazione della doccia e dallo spazio disponibile.
Le aperture più comuni sono scorrevole, a saloon, con porta a battente, pieghevole o pivotante. Le parete doccia fissa è riservata alle docce walk-in.
Altri dettagli
Ne segnalo un paio: il piatto col bordo e quello con texture di superficie (o altri rilievi).
Attenzione! Il livello di personalizzazione del piatto cambia – parecchio – in base a materiale e fornitore.
Esempio:
I materiali compositi si lavorano con facilità e offrono parecchia scelta. La “sartorialità” (inesistente) di un outlet della casa non è paragonabile a quella di un’azienda specializzata.
Scusa l’ovvietà, preferisco specificare.
Vantaggio #3 Pulizia
L’assenza di scalini e insenature favorisce senza dubbio la pulizia.
A differenza dei modelli in appoggio, la superficie a filo offre pochi angoli/fessure per l’accumulo della sporcizia.
Vantaggio #4 Accessibilità
Secondo la normativa per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, il piatto a filo pavimento è obbligatorio nei bagni usati da persone disabili o con particolari difficoltà motorie.
È perfetto anche quando in casa vivono degli anziani.
Con l’avanzare dell’età, la classica vasca da bagno diventa scomoda e pericolosa. La soluzione è un ampio piatto doccia a pavimento, magari abbinato a sedile pieghevole e maniglione.
Lo svantaggio: spessore sottofondo
L’installazione del piatto a filo pavimento richiede un sottofondo con spessore sufficiente a contenere piatto e piletta di scarico.
“Quanto dev’essere alto il sottofondo?”
Dipende dall’altezza del piatto e della piletta, elementi disponibili in molteplici misure.
Guarda il mio video-riassunto: sarà tutto più chiaro!
Ristagni e uscite d’acqua: cosa devi sapere
Il timore più diffuso riguarda il pericolo di ristagni d’acqua e allagamenti.
“Come fa a non allargarsi tutto?” (Cit.)
I piatti hanno una pendenza sul piano. Di solito è minima (1%) e appena percettibile, ma l’inclinazione c’è.
Il modello in foto sembra piano, ma in realtà c’è una piccola obliquità. Controlla sempre la scheda tecnica del prodotto, dovresti trovare informazioni a riguardo.
Al piatto va abbinata una piletta di scarico di buona portata (esempio: 40 litri/minuto), che garantisca un rapido deflusso anche in docce con grandi soffioni.
Posa Corretta + Piletta Adeguata = NO ristagni, NO esondazioni ✌
Se col tempo noti un lento deflusso significa che la piletta è sporca di capelli/peli, quindi è tempo di pulirla (alcuni piatti sono abbinati a pilette con filtro raccogli-sporcizia).
Filo pavimento & Walk-In
La faccenda cambia con le docce walk-in.
Con queste soluzioni corri il rischio di schizzare il pavimento, soprattutto in base a tipologia e misure dell’accoppiata piatto+box.
Ad angolo
Per la walk-in ad angolo consiglio un piatto lungo almeno 160 cm. Con dimensioni inferiori gli schizzi d’acqua sul pavimento sono inevitabili.
Alternativa: installa una tenda all’ingresso della doccia.
In nicchia
Qui c’è maggiore protezione, può bastare un piatto lungo 140 cm.
In entrambi i casi serve un minimo di tolleranza per gli schizzi di rimbalzo: possono capitare!
Piatto doccia filo pavimento e parquet
Puoi installare un piatto doccia a pavimento anche in un bagno con parquet, l’importante è evitare i ristagni d’acqua prolungati e gli eccessi di umidità (prolungati).
Ecco un esempio (durata video: 14 secondi):
questo bagno ha un pavimento in rovere incollato al sottofondo.
Se desideri un parquet prediligi delle specie legnose con maggiore resistenza all’umidità, mentre per la finitura scegli il parquet verniciato (anziché oliato).
Marche di piatti doccia a pavimento
Le aziende del settore sono troppe: impossibile menzionarle tutte. Di seguito ne cito alcune (con prodotti di buona/ottima qualità).
AZIENDA | MATERIALE/I |
---|---|
Disenia | compositi (resine) |
Gruppo Geromin | compositi (resine) |
Arblu | compositi (resine) |
Fiora | compositi (resine) |
Ceramica Cielo | ceramica |
Duravit | acrilico |
Ideal Standard | acrilico e ceramica |
Piatto doccia: meglio filo pavimento o rialzato?
A questo punto chiediti:
“Vale la pena acquistare un modello a filo pavimento?”
Tutto sommato i prodotti ultra flat (in appoggio) sono uno splendore rispetto ai massicci e vecchi piatti in ceramica:
Che fare?
Possibilità di installazione a parte (sottofondo minimo, ricordi?) è soprattutto questione di gusti e…diffidenza.
Alcune persone vogliono i modelli a pavimento ma temono i ristagni, quindi ripiegano sui moderni piatti a basso spessore, posati in appoggio. Questo è quanto ho capito dal confronto con rivenditori, imprese, utenti del blog/ canale YouTube.
La mia opinione?
Consiglio il piatto a pavimento solo se abbinato a un arredo di fascia media o alta (box doccia, rubinetterie, mobile bagno…), che esalta la bellezza di questi modelli.
Per ristrutturazioni ordinare o economiche – parere mio – conviene investire in un prodotto in appoggio.
Come procedere?
Se hai ancora dubbi, scrivi la tua domanda nei commenti. 👇🏼
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A presto!
Lorenzo