Pro e Contro del piano cottura a induzione (Guida 2024)

Pro e Contro del piano cottura a induzione (Guida 2024)
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In questa guida ti parlerò del piano cottura a induzione.

Scoprirai:

  • come funziona
  • pro e contro
  • dimensioni
  • MOLTO altro 🙂

Iniziamo!

Come funziona il piano cottura a induzione?

Il piano a induzione è un tipo di piano cottura alimentato da corrente elettrica, che funziona grazie al principio dell’induzione magnetica, o elettromagnetica.

Ecco, in breve, il funzionamento (durata video: 22 secondi).

Importante: le bobine si attivano solo se sul piano ci sono pentole, padelle o caffettiere con fondo in materiale ferroso.

Ciò significa solo una parte del pentolame è idoneo all’induzione, come vedrai.

Come è fatto?

Il piano dell’elettrodomestico è fatto di vetroceramica (un composito a base di cristalli e materiale vetroso) sotto al quale si trovano le bobine in rame, il nucleo di ferrite e i componenti elettronici.

A seconda del modello, la piastra in vetroceramica si installa a filo del top cucina, in leggero rilievo o con un sottile bordo in acciaio.

L’elettrodomestico è disponibile in due colori: nero o bianco.

Come si usa

Il 99% dei piani si gestiscono tramite comandi touch, coi quali regoli la potenza di lavoro e le altre funzioni dell’elettrodomestico.

Differenza tra piano cottura a induzione e piano elettrico

La differenza tra piano a induzione ed elettrico è il principio di funzionamento.

Quello elettrico funziona grazie alla resistenza elettrica posta sotto il piano: la resistenza scalda la superficie che – a sua volta – riscalda le pentole e il cibo all’interno.

L’induzione lavora coi campi magnetici: la corrente alimenta le bobine, che avviano un campo magnetico che arriva direttamente alle pentole (il piano viene ignorato).

L’alimentazione è identica: la corrente elettrica

5 Vantaggi dei piani cottura a induzione

In questo capitolo scoprirai i 5 vantaggi oggettivi dei piani a induzione.

Troverai vari paragoni col piano a gas, il grande antagonista di questi modelli.

#1 Flessibilità

Il primo beneficio è la flessibilità: di posizione ed uso.

A livello di posizione – rispetto ai piani a gas – hai pochissimi vincoli.

Spostare il cavo elettrico dell’alimentazione è molto più semplice che trasferire il tubo del gas, soprattutto quando ristrutturi e vuoi spostare la cucina o cambiare la posizione della parete destinata ai fornelli.

La piastra a induzione si installa dovunque:

  • top cucina
  • isola e penisola
  • piano snack

Poi c’è la flessibilità d’uso.

La maggior parte dei modelli a gas non permettono l’uso di casseruole ovali, rettangolari o troppo grandi.

Sei costretto a usare le classiche pentole rotonde, scelte in base al diametro-potenza del bruciatore.

Devi adattarti. 🤷🏻‍♂️

Alcuni prodotti a induzione hanno invece una funzione chiamata “bridge” (ovvero ponte), che permette di collegare almeno 2 punti cottura singoli, in modo da creare una zona cottura estesa.

Ecco come funziona (durata video: 13 secondi)

Quest’area allargata è perfetta per cucinare con pentole particolari o fuori misura, come piastre e teglie.

Il piano si adatta alle tue esigenze. 😉

#2 Funzioni e Accessori

Secondo beneficio: molti modelli a induzione possiedono funzioni e accessori che semplificano le operazioni di cottura e/o aumentano la sicurezza dell’elettrodomestico.

L’elenco delle funzioni è lungo, ma ho riassunto le più conosciute, così scoprirai le potenzialità di questi piani.

Wireless (piano & cappa)

Piano e cappa sono collegati tramite il wireless.

Il piano avvia la cappa in modo autonomo, regolando la velocità di aspirazione in base alla quantità di vapore prodotta e/o al tipo di cottura.

Tale funzione è disponibile anche per i piani con cappa integrata.

Powerboobst

Il powerboost aumenta in un attimo la potenza di una zona cottura, per un periodo di tempo limitato.

Risultato: ottieni un calore intenso e immediato, ideale per bollire rapidamente l’acqua, saltare i cibi o rosolare velocemente la carne.

Pausa

Quando attivi la pausa, la zona cottura si raffredda e mantiene una temperatura bassa e costante. Quando la disattivi, il piano torna velocemente alla temperatura di cottura.

Spegnimento automatico

Il piano si spegne in modo automatico se lo accendi e ti allontani senza usarlo.

Selezione temperatura

Stabilisci le temperature delle zone cottura, per un controllo ottimale della preparazione dei cibi. Ideale per lavorazioni come creme, besciamelle o cotture a bassa temperatura.

Alcuni modelli la regolano in automatico, per non bruciare le pietanze.

Altri impostano in autonomia la temperatura per far bollire l’acqua e preparare il caffè.

Fine cottura ⏲️

Programmi i tempi di cottura delle piastre in base all’esigenza (es. 9 minuti); allo scadere del periodo selezionato, la piastra si spegne.

Riconoscimento pentola

È un sistema di sicurezza. 🫕

Sotto certi diametri, il campo magnetico non si attiva e il piano non scalda, ad esempio quando appoggi un cucchiaio.

Blocco tasti

Col blocco tasti inserito, il piano non si avvia: un altro sistema di sicurezza, utile con bambini in casa.

Power management (power control)

Il power control limita l’assorbimento elettrico del piano, ovvero la potenza massima.

Questa funzione consente di evitare i blackout da sovraccarichi di energia, possibili quando il piano viene acceso assieme ad altri elettrodomestici energivori (es. lavatrice e forno).

Utile nel caso di utenze a 3 kW

Altre

Senza dubbio ci sono altre funzioni, ma quelle tradizionali le ho elencate tutte. 🙂

Ricorda che ogni modello ha le sue caratteristiche, disponibili sui siti e nei cataloghi dei produttori.

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#3 Resa

L’efficienza energetica dei piani a induzione è molto elevata.

Il campo elettromagnetico concentra il calore solo sulla pentola, mentre la lastra in vetroceramica viene attraversata e ignorata dalle onde (come se non ci fosse) perché non è in materiale ferroso.

La resa termica è superiore al 90%

Oltre il doppio dei modelli a gas, dove la resa non supera il 40% a causa delle dispersioni di fiamma.

L’eccellente resa termica dell’induzione si traduce in:

  • meno consumi (poche dispersioni)
  • tempi di ebollizione inferiori

In tal senso, l’induzione ha un altro paio di benefici.

Per prima cosa, il fondo della pentola (tutto) si scalda in modo uniforme, quindi la cottura dei cibi sarà omogenea.

Inoltre, la temperatura si regola con la massima precisione, al punto che è possibile impostare l’esatta temperatura di cottura.

#4 Facilità di pulizia

La lastra in vetroceramica è priva di punti dove si può accumulare sporcizia, ovvero:

  • angoli
  • griglie
  • bruciatori e ugelli
  • manopole

La differenza col piano a gas è evidente (guarda le immagini):

La pulizia ordinaria è semplice, come vedrai nel capitolo dedicato.

Mentre cucini, puoi addirittura coprire il piano con carta assorbente, così da raccogliere eventuali schizzi di sugo, fritto e altri alimenti o liquidi.

Comodo, e impensabile coi piani a gas!

Mi raccomando: non mettere carta da cucina sotto piastre grill e sotto pentole che trattengono molto il calore.

#5 Sicurezza

L’argomento sicurezza comprende tante peculiarità.

La prima (ovvia) è l’assenza del gas metano o del Gpl.

Cosa significa?

  • niente fughe di gas
  • niente scoppi
  • niente intossicazioni
  • niente fiamme

Anche il rischio scottature è ridotto.

Innanzitutto perché le zone cottura si attivano solo in presenza di pentole e padelle con fondo magnetico (ferroso).

Se accendi il piano e appoggi solo la mano…non succede nulla. 🙂

Quando poggi la pentola, il campo magnetico si attiva, così come la trasmissione del calore al fondo della pentola: l’area attorno, invece, rimane abbastanza fredda.

La porzione di piano sotto la pentola si scalda per contatto col fondo incandescente della pentola: fa’ attenzione perché in quell’area corri il rischio di scottarti.

L’ultimo aspetto della sicurezza riguarda la stabilità.

Pentole, padelle, caffettiere e teiere poggiano completamente sul piano.

Non esistono componenti mobili (come le griglie), quindi rovesciare qualcosa è davvero difficile.

3 Svantaggi del piano a induzione

Oltre ai benefici ci sono anche svantaggi e – secondo me – l’induzione ha tre punti a sfavore (quali?).

#1 Prezzo

Il prezzo d’acquisto dei piani a induzione è superiore, rispetto ai modelli a gas…almeno nel momento in cui scrivo (2024).

Devo però fare una precisazione. ☝️

Un confronto dei costi ragionevole dovrebbe esaminare 2 modelli (induzione e gas) con caratteristiche simili.

Semplice a dirsi.

L’induzione possiede varie funzioni, inesistenti nei piani a gas: come possiamo quantificare queste comodità?

È impossibile: sono prodotti troppo diversi.

Detto ciò – a parità di misure e numero fuochi – i piani a induzione “base” (con poche funzioni) costano dal 30% al 40% in più, rispetto al gas.

Sono percentuali INDICATIVE

Sono numeri che ho ricavato confrontando i prezzi di listino di vari marchi e modelli.

#2 Maggior condensa

Il secondo svantaggio dei piani a induzione è che producono molta condensa, almeno in certe condizioni.

Non è un difetto dell’elettrodomestico, bensì un effetto dell’induzione, che nella fase pre-ebollizione ha pochissima dispersione di calore.

In altre parole, la zona attorno ai recipienti non viene scaldata, a differenza di quanto avviene con la fiamma del gas.

Di conseguenza, quando l’acqua bolle, il vapore caldo condensa sulle superfici fredde vicine alla pentola, in particolare:

  • schienale (dietro il piano)
  • pensili
  • cappa d’aspirazione

Le conseguenze

Nel caso dei pensili, l’accumulo di condensa potrebbe rovinare sia le ante che la scocca dei mobili, creando rigonfiamenti e/o distacchi della lamina di copertura (nel caso dei laminati).

E per le cappe? 🤔

Quelle integrate nei pensili vengono subito raggiunte dal vapore – perché vicine al piano – quindi possono formarsi condense (le goccioline).

Se invece la cappa è più in alto (integrata nel controsoffitto in cartongesso, sospesa o a isola) in genere non sorgono problemi, perché la dispersione laterale dei fumi caldi è maggiore.

La cappa anticondensa

Molti rivenditori suggeriscono l’acquisto di una cappa anticondensa, specifica per i piani a induzione.

Questi modelli, chiamati anche “no-dropo “no-drip”, hanno un costo superiore a quelle standard.

Nel momento in cui scrivo, le anticondensa sono disponibili solo per cappe integrate nei pensili e modelli a parete: le tipologie più a rischio condense.

La cappa anticondensa è consigliata, non obbligatoria

#3 Pentole e padelle idonee

Il piano a induzione funziona solo con pentole e padelle fatte di materiali che possono sfruttare l’energia magnetica.

Materiali idonei: acciaio, ghisa e smaltate

Queste tre tipologie sono perfette per l’induzione, mentre altre non funzionano.

Pentole inadatte:

  • vetro
  • ceramica
  • ottone e rame
  • terracotta
  • alluminio*

*Alcune pentole in alluminio funzionano anche con l’induzione.

Si tratta dei modelli multistrato, composti da alluminio ma con fondo in materiale ferroso, come l’acciaio.

Cosa succede se usi una pentola normale sull’induzione?

Non succede nulla: il piano non la rileva e non la scalda.

Pentole per l’induzione: come riconoscerle?

Per capire se una pentola funziona sul piano a induzione devi controllare l’effettiva magnetizzazione del fondo.

Ci sono due sistemi. 🥘

Primo sistema: trova il simbolo.

Sul cartellino di accompagnamento delle pentole idonee – o sul retro/fondo del prodotto – è presente un simbolo, simile a una serpentina (vedi immagine):

simbolo induzione

Pentole, padelle, caffettiere e teiere con quel simbolo si possono usare sul piano a induzione.

Secondo sistema: usa una calamita.

Prendi una calamita e accostala alla parte inferiore della pentola: se rimane attaccata è compatibile con l’induzione, in caso contrario no.

Pentole per induzione: ecco i modelli (link Amazon)

Adattatori induzione

Se il tuo pentolame non è idoneo, in commercio troverai delle piastre che ti permettono di usare le classiche pentole anche sull’induzione.

Si tratta di dischi – di solito in acciaio – che fanno da connettori tra piano e pentole.

Sinceramente te le sconsiglio. 👎

Oltre a ridurre l’efficienza del piano, in certi casi alcuni dischi hanno rovinato in modo serio la superficie in vetroceramica: secondo me è meglio evitarli.

Dimensioni dei piani a induzione

Le dimensioni dei piani a induzione sono simili a quelle dei prodotti a gas, perché si adattano alle misure dei moduli delle cucine italiane.

Larghezze:

  • 60 cm
  • 75 cm
  • 90 cm

I modelli tradizionali hanno quattro o cinque fuochi, ma troverai piani a tre, due e perfino a un solo fornello.

Alcune aziende producono invece dei piani con sei zone cottura.

Come pulire il piano cottura a induzione?

La pulitura dell’elettrodomestico è molto semplice.

Per la pulizia giornaliera e ordinaria basta un panno in microfibra inumidito con acqua, meglio se tiepida: passalo su tutta la superficie e rimuovi macchie e residui di cibo.

Fine pulizia: asciuga con un panno morbido

Per macchie, aloni ostinati e incrostazioni leggere, ti consiglio un detergente specifico, sempre delicato, ideale per le superfici in vetroceramica:

Oltre a pulire, questo prodotto lucida il piano e rilascia una pellicola protettiva sulle superfici, che facilita le puliture successive.

Non è un prodotto per uso giornaliero: va applicato come “rigenerante”.

Cosa evitare?

  • lana d’acciaio e spugne abrasive
  • detersivi in polvere

Cibi carbonizzati

Per eliminare le macchie ostinate dei cibi carbonizzati, puoi usare l’apposito raschietto:

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Quanti kW servono per un piano cottura a induzione?

Forse avrei sentito dire che l’induzione richiede un contatore elettrico da 4,5 o addirittura 6 kW.

Dipende, non è sempre così

Conosco persone che usano l’induzione col contratto di fornitura a 3 kW: sono perlopiù single o coppie, che riescono a gestire l’uso degli elettrodomestici.

Mi spiego meglio: quando cucinano – per sicurezza – non accendono la lavatrice, il phon o altri elettrodomestici particolarmente energivori.

Tuttavia questa abitudine non è sempre attuabile, soprattutto quando la famiglia è composta da 3 o più persone, o quando devi usare vari elettrodomestici nello stesso momento.

La scelta più sicura – e consigliata – è quella di aumentare i kW del contatore fino a 6 kW, così da scongiurare dei blackout (il cosiddetto “salto dei tappi” ).

Quanto consuma il piano a induzione?

Per i piani cottura a induzione non vige l’obbligo di etichetta energetica.

Di conseguenza, non puoi conoscere la classe energetica e il consumo specifico annuo, in modo da valutare l’efficienza di un modello.

Nelle informazioni tecniche di un prodotto troverai sempre i valori di assorbimento minimo e massimo, ma l’assorbimento (in kW o Watt) non corrisponde al consumo effettivo.

Assorbimento e consumo sono 2 cose DIVERSE

L’assorbimento massimo – o potenza massima assorbita – è l’energia che può sottrarre l’elettrodomestico ai kW del contatore, quando tutti i fuochi sono accesi (al massimo della potenza!).

Esempio

Se un piano ha una potenza/assorbimento massima di 7 kW, questi 7 kW vengono suddivisi tra le varie zone cottura, in base alla grandezza – ovvero potenza – di quella zona.

Il consumo è invece dato dalla quantità di tempo in cui il piano è acceso, moltiplicato per il costo applicato dal tuo fornitore di energia elettrica.

Il piano a induzione conviene? La mia opinione

Ho raccolto molte testimonianze di persone che usano l’induzione.

La frase che ho sentito dire più spesso è questa:

“Non tornerei più indietro” (al gas)

In effetti, i benefici sono molto interessanti. 🙂

Dal punto di vista della comodità, l’induzione è imbattibile: il piano a gas non può avere quelle funzioni aggiuntive che facilitano la vita tra i fornelli.

Anche l’assenza di vincoli di progettazione torna utile (niente tubo del gas), soprattutto se vuoi modificare la planimetria della casa, o la sola zona cucina.

Come hai visto, il prezzo di acquisto dei modelli a induzione è più alto.

Va detto che l’investimento si ammortizza nel tempo, grazie alla maggiore resa, senza contare alcune funzioni che forse ritieni importanti, e che non possiamo quantificare in termini economici. 💰

Cosa dice il “mercato”?

L’interesse per i piani a induzione è in crescita da diversi anni, come testimonia il grafico di Google Trends:

interesse piano induzione

Non è un’attenzione fine a sé stessa: anche le vendite sono in aumento.

Anche il sondaggio del mio canale YouTube (oltre 900 votanti) ha confermato che l’induzione “vince” sul gas.

Sondaggio: Gas o induzione? Cosa preferite in cucina?

Il 62% delle persone ha comprato (o comprerà) un modello a induzione, il 38% uno a gas.

I numeri parlano chiaro, ma c’è un aspetto da non sottovalutare…

Importante: occhio all’installazione!

…sto parlando dell’installazione.

L’installazione ottimale dell’induzione prevede una linea riservata – dal piano al quadro generale – con un cavo di adeguata sezione (spessore) e interruttore magnetotermico dedicato.

Quando ristrutturi casa, l’impresa deve sempre realizzare questa linea, per motivi di sicurezza dell’impianto elettrico.

E se scegli il gas? 🤔

Se scegli il gas, ti conviene comunque predisporre la linea per l’induzione…magari in futuro cambi idea. 🤷🏻‍♂️

A dire il vero puoi aggiungere l’induzione in qualsiasi momento, a patto di far controllare l’impianto all’elettricista (prima di acquistare il piano).

Impianto vecchio? Va “adeguato” o rifatto

Come procedere

Spero che la guida sia stata utile.

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A presto!
Lorenzo

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Lorenzo Ciancio

Autore del post e fondatore di Voglia di Ristrutturare Leggi i miei articoli