Ristrutturazione cucina: fasi, tempi, bonus e permessi (2024)
In questa guida ti parlerò della ristrutturazione della cucina.
Cosa vedremo?
- fasi dei lavori
- pratiche edilizie e bonus fiscali
- tempistiche
- MOLTO altro!
Se devi programmare il lavoro – e vuoi capire cosa ti aspetta – leggi con attenzione questo articolo.
Cosa si intende per “ristrutturazione della cucina”?
La ristrutturazione della cucina è un intervento edilizio che prevede la demolizione del locale, la rimozione e la sostituzione degli impianti (idrico, elettrico e gas), il cambio di pavimenti e rivestimenti e le tinteggiature.
L’intervento potrebbe includere altre opere, come il cambio dei serramenti e/o la costruzione di un controsoffitto in cartongesso per la nuova illuminazione.
“Ristrutturazione cucina” significa “NUOVI impianti“
Le opere di rinnovo come la sovrapposizione di un pavimento, il cambio dei rivestimenti e/o delle placche elettriche non fanno parte della cosiddetta ristrutturazione: sono interventi di manutenzione ordinaria.
Ristrutturare la cucina: la PRIMA cosa da fare
PRIMA di contattare un’impresa o degli artigiani è necessario un progetto dell’arredamento, con le misure e la disposizione di moduli, lavabo ed elettrodomestici.
Il progetto è fondamentale!
Il disegno della cucina verrà usato per creare le tracce degli impianti e posizionare i componenti come tubi di adduzione, scarichi, corrugati, scatole portafrutti…etc.
Va tutto deciso prima di aprire il cantiere, in modo da evitare problemi durante i lavori.
Cosa include il progetto? (durata video: 18 secondi)
Queste sono le informazioni basilari da fornire a chi esegue le opere.
Chi realizza il progetto?
Il progetto dell’arredo è compito del rivenditore o dell’interior designer.
Rifacimento della cucina: le fasi
A livello di allestimento e step, il cantiere della cucina è simile a quello della ristrutturazione del bagno.
I lavori prevedono 10 fasi (idealmente).
Le fasi
#1 | preparazione del cantiere |
#2 | demolizione del locale |
#3 | smaltimento macerie |
#4 | realizzo delle tracce |
#5 | posa nuovi impianti |
#6 | chiusura delle tracce |
#7 | getto del massetto |
#8 | posa del pavimento |
#9 | posa dei rivestimenti |
#10 | nuove tinteggiature |
Il massetto non viene sempre demolito.
Quando tutti gli impianti sono a parete – o su pareti contigue – l’impresa può mantenere il massetto originario, perché i tubi non attraversano il pavimento.
Se gli impianti passano anche a terra abbiamo 2 possibilità.
La prima prevede di realizzare delle tracce nel massetto esistente.
Si tratta di una pratica diffusa, che presuppone una buona qualità/composizione dello strato di materiale sotto il pavimento…e non è scontato.
La seconda opzione è la totale demolizione del massetto
Qual è la scelta giusta?
Non c’è una regola.
L’impresa valuterà lo stato di fatto del cantiere e le condizioni del massetto ma a mio avviso – trattandosi di un ambiente di piccole/medie dimensioni – conviene rimuovere tutto e ripartire da zero.
Alla chiusura del cantiere seguirà l’installazione dei mobili e degli elettrodomestici.
Quanto tempo ci vuole per ristrutturare la cucina?
La completa ristrutturazione di una cucina di piccole o medie dimensioni (da 9 a 12 mq. circa) richiede 2 settimane di lavori. I tempi dipendono soprattutto da organizzazione dell’impresa e specifiche dell’intervento.
I 3 Impianti della cucina
Assieme al bagno, la cucina è l’ambiente della casa dove si concentra il maggior numero di impianti.
Quali impianti?
- idrico
- elettrico
- gas
Quelli vecchi vengono rimossi durante la demolizione, fase nella quale si realizzano anche le tracce, che segnano il percorso delle nuove tubature e le posizioni degli elementi (lavabo, prese elettriche…etc.).
Gli impianti delle cucine in linea sono posizionati su un sola parete, in pochi metri lineari.
Per le cucine ad angolo o a “C” lo schema è più vasto, perché arredi ed elettrodomestici occupano più pareti.
L’importante è che tutto sia progettato e realizzato secondo le normative.
A tal proposito, ricorda che a cantiere concluso dovrai ricevere le dichiarazioni di conformità degli impianti (Di.Co.).
#1 Idrico
L’impianto idrico comprende i sistemi di carico e scarico delle acque.
Parliamo di tubature di piccoli diametri, realizzate perlopiù con materiali plastici come il polietilene e il multistrato.
#2 Elettrico
Le scatole portafrutti e gli altri componenti dell’impianto elettrico saranno predisposti in base al progetto dell’arredo e alla posizione degli elettrodomestici.
In certi casi questo impianto è abbastanza articolato, perché una moderna cucina può contenere tanti elettrodomestici (grandi e piccoli) oltre a interruttori, punti luce, presa per l’antenna TV…etc.
#3 Gas
La distribuzione del gas avviene tramite un rubinetto generale collocato in cucina o sul balcone.
Dal rubinetto parte il tubo che si collega al piano cottura (se il piano è a gas) e all’eventuale caldaia, nel caso di impianto con riscaldamento autonomo.
Nelle cucine a incasso il tubo è all’altezza del battiscopa (nascosto dal mobile).
Il tubo dev’essere SEMPRE esterno alla parete!
Niente passaggi a pavimento, nelle pareti o nelle velette in cartongesso.
Se la tua cucina avrà il piano a induzione (alimentato dalla corrente elettrica) non ci sarà il tubo del gas.
Rifare la cucina: servono pratiche edilizie?
Per rifare la cucina c’è bisogno di un permesso?
Dipende dal lavoro.
Le opere eseguite in questo ambiente rientrano in 2 tipologie:
- manutenzione ordinaria
- manutenzione straordinaria
Qual è la differenza?
Manutenzione ordinaria
Questa categoria comprende le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.
Gli interventi di manutenzione ordinaria NON richiedono titoli abilitativi o permessi (art. 6 del Dpr. 380/2001 – Testo unico per l’edilizia).
Ciò significa che puoi eseguire i lavori senza comunicare nulla al Comune.
Alcuni esempi:
- aggiungi una presa elettrica
- pitturi pareti e soffitto
- cambi i rivestimenti
Manutenzione straordinaria
Il rifacimento della cucina con la sostituzione degli impianti ricade nella manutenzione straordinaria, e richiede una pratica edilizia.
Il rifacimento della cucina è manutenzione straordinaria
In base alle caratteristiche dell’intervento sarà necessaria una Cila o – più di rado – una Scia, con la consulenza di un tecnico abilitato (architetto, geometra o ingegnere).
Ristrutturazione della cucina e agevolazioni fiscali
L’intervento di ristrutturazione della cucina beneficia di alcune detrazioni fiscali, applicate alle spese per le opere edili e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
L’Agenzia delle Entrate prevede 2 bonus.
Raccontarli in poche righe è impossibile.
A seguire troverai un breve riepilogo dei punti principali, ma ti consiglio di approfondire gli argomenti tramite i link in elenco (che rimandano alle mie guide).
#1 Bonus ristrutturazione
Grazie a questo bonus puoi detrarre il 50% della spesa sostenuta per le opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia realizzate in cucina.
La detrazione fiscale, applicata al reddito delle persone fisiche (Irpef), va ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
La spesa portata in detrazione è dichiarata nelle 10 successive dichiarazioni dei redditi.
Esempio pratico
Spesa opere agevolate | € 8.000 |
Detrazione 50% | € 4.000 |
Detrazione annuale | € 400 |
Puoi detrarre anche la parcella del tecnico abilitato
Le opere di manutenzione ordinaria rimangono escluse dal bonus…a meno che non siano parte di un intervento più vasto di ristrutturazione (che significa?).
Esempio
Tinteggi le pareti (ordinaria, non agevolata) e sostituisci gli impianti della cucina (straordinaria, agevolata).
In questo caso la tinteggiatura è accorpata nella manutenzione straordinaria della cucina, e l’intervento diventa detraibile.
Sono riuscito a spiegarmi?
#2 Bonus mobili
Se realizzi opere di manutenzione straordinaria puoi fruire anche del bonus mobili, che permette di detrarre il 50% delle spesa per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
L’importo massimo detraibile – per il 2024 – è pari a 5.000 euro (iva compresa).
Come per il bonus ristrutturazione, la spesa portata in detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Esempio pratico
Spesa acquisto mobili | € 4.000 |
Detrazione (50%) | € 2.000 |
Detrazione annuale | € 200 |
L’incentivo si applica agli immobili dove è attiva una ristrutturazione iniziata a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.
Usi il bonus nel 2024?
La data di inizio dei lavori non può essere precedente al 1 gennaio 2023.
C’è di più.
La data di inizio lavori deve precedere quella di acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Non è necessario, invece, che le spese della ristrutturazione siano pagate prima di quelle per l’arredo della casa.
Il bonus mobili ti spetta anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso dalla cucina.
Per tutte le regole e gli adempimenti leggi le guide complete (link in elenco sopra)
Pavimenti per la cucina
Il materiale più amato e utilizzato per i pavimenti della cucina è senza dubbio il grès porcellanato, una ceramica a pasta compatta e dura, non porosa.
È un prodotto pressoché impermeabile, pratico, molto resistente, durevole, personalizzabile (formato, colore, effetto…etc.) e disponibile in varie fasce di prezzo.
L’Italia ha il più importante distretto ceramico a livello mondiale, quindi troverai tantissima offerta di grès.
Una valida alternativa è il parquet.
Anche il pavimento in legno è idoneo a questa stanza, ma richiede maggiori attenzioni e cure del grès.
La cosa più importante da sapere è che gli ambienti troppo umidi sono ostili al legno, un materiale igroscopico che assorbe le molecole d’acqua presenti nell’aria.
Se lo vuoi posare in cucina dovrai evitare i ristagni d’acqua prolungati e gli eccessi d’umidità (prolungati).
LINEE GUIDA |
---|
usa la cappa d’aspirazione quando cucini |
arieggia il locale se l’umidità è ecessiva |
asciuga i ristagni d’acqua |
Nulla di complicato.
Altri materiali
Grès e parquet si dividono la fetta più grande del mercato…poi vengono gli altri materiali.
Quali?
- laminato
- pvc
- spc
- resine e microcemento (ottime per lo stile minimal)
- marmo
- cotto (ideale per lo stile rustico)
- altri
I primi 3 in elenco sono i più gettonati.
Ristrutturare i pavimenti
Se il pavimento originario è un parquet o una pietra naturale puoi valutare il restauro della superficie, anziché la sostituzione.
L’intervento più radicale ed efficace è la levigatura
Ho parlato di restauro perché certe levigature riescono a trasformare anche dei pavimenti molto rovinati, rimuovendo graffi, macchie e – nei casi delle pietre – persino le crepe.
Rivestimenti della cucina
Le pareti di tante vecchie cucine erano completamente rivestite di piastrelle…ma i tempi cambiano.
Nelle cucine moderne l’uso delle mattonelle è minimo.
Spesso vengono posate solo nella striscia orizzontale dietro il piano cottura, dove si predilige un materiale impermeabile – o comunque resistente all’acqua – durevole e facile da pulire.
Senza contare che i prodotti ceramici si adattano a qualsiasi stile, ed abbinarle all’arredo è semplice.
Per lo schienale a parete (non obbligatorio) puoi usare anche altri materiali.
Alternative:
- vetro temperato
- truciolare
- laminato HPL
- pietre naturali
- agglomerati di quarzo
- resine
- acciaio
- altri
Le altre pareti
Non esiste una normativa che impone l’uso delle mattonelle sui muri delle cucine private.
I testi di riferimento non hanno richiami espliciti alle piastrelle: parlano della necessità di avere superfici impermeabili e lavabili, ma anche alcune pitture sono lavabili ed impermeabili.
In definitiva, puoi decidere se e dove rivestire con le mattonelle.
Devi ristrutturare casa?
Ora hai un quadro abbastanza completo sul rifacimento della cucina.
Se devi ristrutturare casa – e non vuoi commettere errori – iscriviti al mio corso “Ristrutturazione ZEN” (riservato ai committenti che non vogliono problemi coi lavori).
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Ti aspetto!
Lorenzo