Come ricavare un secondo bagno? Guida Pratica (2024)

Come ricavare un secondo bagno? Guida Pratica (2024)
4.3/5 - (44 voti)

Vuoi ricavare un secondo bagno in casa ma non sai da dove iniziare?

In questa guida scoprirai:

  • qual è la normativa
  • le 5 regole da rispettare
  • permessi e adempimenti richiesti

Se devi aggiungere un bagno – e cerchi una guida pratica e semplice – allora continua a leggere.

Ricavare un secondo bagno: qual è la normativa?

I principali riferimenti normativi che disciplinano la progettazione dei bagni domestici sono tre:

  • il Decreto Ministeriale Sanità (5/7/1975)
  • i Regolamenti edilizi dei Comuni
  • i Regolamenti d’igiene

Al loro interno trovi le regole e i requisiti per costruire un nuovo bagno dentro un immobile residenziale.

Dove si può posizionare il secondo bagno?

Il secondo bagno si può posizionare in qualsiasi ambiente della casa, a patto di avere spazio sufficiente e rispettare le normative dei locali igienico-sanitari.

Ambienti idonei:

  • ingressi
  • camere da letto
  • corridoi e sottoscale
  • soggiorno e cucina
  • mansarde e taverne
  • bagno attuale (diviso in 2)

Realizzare un bagno in camera, tuttavia, è diverso dal creare un bagno – ad esempio – in soggiorno o cucina (come vedrai) perché alcune regole cambiano anche in base all’ambiente che ospita il nuovo locale.

Il problema (tecnico) principale: l’impianto idrico-sanitario

A prescindere dalla posizione, c’è sempre un problema da risolvere (importante e “rognoso”).

Parlo dell’impianto idrico-sanitario, per la fornitura e lo scarico delle acque.

Realizzare questo impianto è abbastanza semplice, se l’intervento fa parte di una ristrutturazione completa o “ampia”, ma le cose si potrebbero complicare nel caso di un intervento locale, limitato alla sola aggiunta del bagno.

Adduzione dell’acqua

Far arrivare l’acqua corrente, di solito, non è difficile, perché l’impianto funziona a pressione, quindi l’acqua può arrivare pressoché dovunque.

Le tubature, inoltre, hanno diametri ridotti.

Bisogna comunque valutare lo stato di fatto della casa e le specifiche dell’intervento, in particolare la distanza tra il nuovo bagno e l’attuale impianto – al quale allacciarsi – posto in cucina e nel bagno esistente.

Più vicini sono gli attacchi, meglio è

Coprire lunghe distanze con la pressione non è un problema…ma dove scorrerà l’acqua? 🤔

Hai 3 possibilità:

  • nel pavimento
  • a parete
  • nel controsoffitto

Il tecnico e/o l’impresa edile sceglieranno la soluzione adatta al tuo cantiere, anche se capitano situazioni dove c’è solo una possibilità.

Impianto di scarico

La vera incognita riguarda però gli scarichi, soprattutto quello del water.

Tutte le acque dei sanitari devono arrivare alla colonna di scarico.

Il problema è che le acque defluiscono per gravità: per permettere lo scorrimento bisogna garantire una pendenza minima ai tubi.

Pendenza minima: almeno 1%

1% significa 1 centimetro in altezza per ogni metro di lunghezza.

Più il nuovo bagno è lontano dalla colonna di scarico, maggiore sarà lo spessore del sottofondo (sotto il pavimento) necessario per contenere i tubi e garantire allo stesso tempo la pendenza.

I tubi di lavabo, bidet, doccia e vasca hanno un diametro ridotto, quindi di solito si riesce a nasconderli nel sottofondo, assicurando la pendenza minima.

Quelli del wc però hanno un diametro più grande (circa 10 cm.), quindi non puoi allontanarti troppo dalla colonna.

È per questo che spesso il nuovo bagno viene creato a confine col bagno esistente, o comunque nelle immediate vicinanze.

L’alternativa: il Sanitrit

Se il nuovo bagno è troppo distante dalle colonne, potresti valutare l’installazione di un trituratore di liquami, come il Sanitrit.

Il Sanitrit è un apparecchio elettronico che serve a sminuzzare i rifiuti organici e la carta igienica che finiscono nel wc – viene collocato dietro il vaso, o nelle immediate vicinanze.

Una volta dentro il water, l’apparecchio spinge i rifiuti (per pressione) fino alla colonna di scarico delle acque nere.

Il diametro del tubo di scarico del Sanitrit è più piccolo di quello del wc (circa 3 cm.) e la sua pompa elettrica riesce a spingere i rifiuti a decine di metri di distanza, senza bisogno di pendenze.

Si installa anche nei seminterrati, perché l’apparecchio sposta i rifiuti anche in verticale.

A seconda del modello puoi collegare anche altri scarichi, non solo quelli del wc – alcuni possono ospitare gli scarichi di tutti gli elementi.

Ricorda che parliamo di un dispositivo elettrico, che non funziona in assenza di corrente, che richiede una manutenzione ordinaria e che potrebbe rompersi.

Te lo consiglio solo se non hai alternative. 🤷🏻‍♂️

L’installazione richiede:

  • una presa elettrica Schuko
  • un punto d’acqua fredda

Ricavare un secondo bagno: le 5 regole da rispettare

A proposito di regole, il progetto e la costruzione del nuovo bagno ne dovranno rispettare un po’ (cinque, per la precisione).

Vediamo quali sono.

#1 Antibagno

La prima regola riguarda la necessità dell’antibagno (cos’è?)

Si tratta di una sorta di disimpegno che va creato solo se il nuovo bagno contiene un wc e allo stesso tempo comunica direttamente con soggiorno, cucina o sala da pranzo.

Negli altri casi non serve

I bagni nelle camere, ad esempio, si possono realizzare senza antibagno.

Questo locale non è richiesto nemmeno se tra il bagno con wc e la zona giorno c’è un corridoio/disimpegno (che di fatto separa gli ambienti).

A cosa serve?

La funzione dell’antibagno è quella di isolare il locale col water dalla zona giorno (per motivi igienici).

#2 Aerazione forzata

Seconda regola: se il nuovo bagno è senza finestre – come avviene nella maggioranza delle ristrutturazioni – ha bisogno dell’aerazione forzata.

L’impianto di aerazione estrae l’aria viziata dalla stanza e la trasporta all’esterno.

Funzioni:

  • eliminare i cattivi odori
  • ridurre l’umidità eccessiva

Per garantire la ventilazione puoi anche installare una Vmc (ventilazione meccanica controllata) o un aspiratore centrifugo: entrambi i sistemi sono validi.

Scopri: come creare un bagno cieco

#3 Altezza minima

Per i locali accessori, come i bagni, è sufficiente un’altezza minima interna di 2,40 metri, anziché 2,70 metri.

Il fatto di potersi fermare a 2,40 mt. è un vantaggio, perché quei 30 centimetri di differenza si possono sfruttare per realizzare un controsoffitto in cartongesso:

Lo spazio vuoto dentro l’abbassamento è perfetto per nascondere degli impianti, del materiale isolante e/o i corpi illuminanti (es. faretti a led incassati).

#4 Dimensioni

Le dimensioni minime del nuovo bagno sono indicate (a volte) nel regolamento edilizio del Comune.

Attenzione: ho scritto “a volte” perché molti Comuni non danno informazioni sulla superficie minima dei nuovi bagni.

Può sembrare strano, ma è così

Se devi aggiungere un bagno – e il regolamento non specifica la superficie minima – significa che il locale può avere qualsiasi dimensione.

Il tecnico, ovviamente, progetterà un bagno con metratura idonea agli apparecchi sanitari richiesti, secondo le tue esigenze e le caratteristiche della casa.

#5 Sanitari

Quinta ed ultima regola: il tipo di sanitari.

Quando realizzi un secondo bagno non sei obbligato a installare tutti i sanitari.

In genere i regolamenti edilizi prevedono che solo il bagno principale dev’essere completo di lavabo, wc, bidet, doccia o vasca, ovvero tutti gli elementi.

Gli altri si possono arredare a piacimento, quindi puoi installare solo ciò di cui hai bisogno.

Permessi per ricavare un secondo bagno

Le 5 regole appena viste valgono per tutto il territorio nazionale, ma potrebbero esserci alcune differenze (es. sulle dimensioni minime del bagno) introdotte dai Regolamenti edilizi locali.

Prima di iniziare i lavori ti consiglio di contattare un tecnico abilitato (es. geometra, architetto) per ricevere delucidazioni in merito e affidargli la gestione della “burocrazia”.

Pratica edilizia

Per ricavare un secondo bagno in casa è sempre necessaria una pratica edilizia – redatta dal tecnico abilitato – che a seconda del caso specifico sarà una Cila o una Scia.

Autorizzazione scarico

Tra i vari documenti da allegare alla pratica (Cila o Scia), potrebbe anche esserci la richiesta di autorizzazione allo scarico nella fognatura pubblica.

Tutti i nuovi scarichi, salvo alcuni casi, devono essere preventivamente autorizzati.

Non finisce qui, in termini di adempimenti. ☝️

Aggiornamento catastale

A prescindere dall’intervento, al termine dei lavori va presentato un aggiornamento catastale (o variazione catastale), sempre necessario quando l’opera edile modifica la distribuzione interna degli ambienti.

Sca

Oltre all’aggiornamento serve anche la Sca: la segnalazione certificata di agibilità (sostituisce il vecchio certificato di agibilità).

Tale adempimento è necessario quando l’intervento influisce – tra le altre cose – sulle condizioni di sicurezza, igiene e salubrità dell’unità immobiliare.

La certificazione asseverata deve essere presentata entro 15 giorni dalla data di ultimazione dei lavori: in caso contrario sono previste delle sanzioni amministrative pecuniarie.

Ricapitolando:

  • pratica edilizia (Cila o Scia)
  • aggiornamento catastale
  • Sca (segnalazione certificata d’agibilità)

Quanto costa realizzare un secondo bagno?

Il prezzo totale per realizzare un bagno dipende perlopiù da 4 fattori, tra cui:

  • qualità finiture/arredi
  • stato di fatto cantiere
  • dimensioni locale
  • specifiche intervento

Senza queste informazioni è impossibile stabilire dei costi – il solo costo degli arredi e delle finiture può incidere per migliaia di euro.

Aspetta

Spero che la guida sia stata utile: se hai domande scrivi un commento.

Se cerchi altri consigli e guide sulla ristrutturazione, visita il canale YouTube di Voglia di Ristrutturare.

A presto!
Lorenzo

Pianifica i lavori del bagno, trova un’impresa affidabile e scegli gli arredi giusti (senza perdere tempo, anche se parti da ZERO e non conosci nessuno)

Nel mio ebook ti racconto cosa fare, passo per passo

Lorenzo Ciancio

Autore del post e fondatore di Voglia di Ristrutturare Leggi i miei articoli